solidarietá con Juan

Terrorista è lo stato
Solidarietà con Juan

Juan è un compagno anarchico che da vent’anni lotta contro il sistema capitalista, contro razzismo e fascismo di stato.
È stato arrestato nel 2019 e si trova nella sezione AS2 del carcere di Terni sotto processo con l’accusa di attentato con finalità di terrorismo e strage (mai successa).
I fatti di cui è accusato risalgono ad una notte del 2018, quando una vetrina della Lega della sede di Villorba (Treviso) è esplosa a causa di un petardo senza causare né morti né feriti.
La “giustizia di stato” lo vuole ingabbiato per 28 anni!!
A causa delle aggravanti secondo cui l’accusa ritiene fosse presente un secondo ordigno che avrebbe dovuto colpire le forze dell’ordine la richiesta di condanna è stata ancora più severa.
Sabato 9 luglio si tiene il processo in videoconferenza, un mezzo infame che toglie qualsiasi possibilità di argomentare la propria difesa e di portare il conflitto politico all’interno dei tribunali. Per questo Juan, in una lettera dal carcere, spiega il perchè si sottrarrà alla videoconferenza e conclude:
“[…] questo processo e qualsiasi Stato non mi rappresentano, viste le continue stragi della classe degli oppressi di cui io faccio parte, e le continue falsificazioni e manipolazioni di cui lo Stato è responsabile.”
Siamo solidali con Juan con tutt3 l3 compagn3 imprigionat3 dallo Stato e rispediamo l’accusa di terrorismo a chi ogni giorno si rende carnefice e complice di un sistema liberticida e assassino
I morti li ha fatti lo stato con le sue bombe nelle piazze, sui treni e nelle stazioni.
I morti li fa lo stato con le sue guerre economiche, speculazioni ambientali e occupazioni militari.
I morti li fa lo stato nelle sue carceri e nei cpr con pestaggi, torture e “suicidi” per mano dei suoi servi in divisa.
I morti li fa lo stato con i morti sul lavoro, gli annegati nel mediterraneo e i morti di freddo sulle montagne.
Contro ogni carcere e ogni frontiera

25 Aprile…la Liberazione non si sbarra

25 Aprile...la Liberazione non si sbarra

Liberazione, è di questo che vogliamo parlare. Con la parola Liberazione vogliamo attualizzare un concetto, una pratica, che ci porta ad uscire dal solco della semplice ricorrenza di un avvenimento accaduto settantasette anni fa, per entrare in un percorso ancora in atto che il presente ha reso ancora più urgente. Per noi, la saldatura temporale del “25 Aprile” è importante, ma se porta dentro di se la forza della ribellione contro il fascismo di ieri e contro ogni forma di autoritarismo di oggi, dove il carcere, istituzione totalitaria per eccellenza, risulta essere uno dei vertici dell’ingiustizia sociale.
La prigione è l’emblema dell’autorità e il suo unico scopo è quello di reprimere e punire. Canton Mombello, il carcere posto all’interno della città, è una delle peggiori prigioni d’Italia per sovraffollamento e invivibilità, ultimamente, a causa di queste condizioni e non solo, ci sono stati dei momenti di tensione che hanno avuto come apice alcuni incendi nelle celle ed altre forme di resistenza. Il carcere così come è stato creato è un luogo di tortura, dove alcun* detenut* vengono sepolti viv* tra sezioni speciali a circuito 41-bis ed ergastoli ostativi, oppure vengono “suicidati” dallo Stato come i 9 morti della rivolta del carcere di Modena nel 2020, oppure pestati da squadracce di picchiatori in perfetta rappresentazione dello Stato.
A tutt* i/le detenut* va la nostra solidarietà e il nostro grido di rabbia vuole dare voce alle loro lotte in perfetta continuità tra “esterno” ed “interno”. Sopravvivere al carcere è una forma di resistenza che i/le detenut* portano avanti ogni giorno. Oggi come 77 anni fa vogliamo ricordare chi ha lottato per la libertà, e chi ancora oggi, la mette in gioco per battersi contro il capitalismo e le sue storture opponendosi di fatto ad ogni forma di ingiustizia sociale.
IL CARCERE NON E’ LA SOLUZIONE MA PARTE DEL PROBLEMA!
Lunedì 25 Aprile 2022
PRESIDIO ORE 11.00 presso il carcere Canton Mombello di Brescia
con musica, letture e impianto audio a disposizione per chiunque voglia mandare un saluto ai prigionieri
Compagne/i contro il carcere.

 

Bar – Bon(not)

benefit Aprile

Venerdì 15 e 29 Aprile: Aperitivo di autofinanziamento al circolo anarchico Bonometti

Venerdì 18 marzo dalle 18 alle 21 bar-bon(not)

Venerdì 18 marzo dalle 18 alle 21
aperitivo benefit Circolo anarchico Bonometti via Borgondio 6
dopo 2 anni di pandemia, restrizioni della libertà e disgregazione sociale abbiamo bisogno di lotta, festa e fantasia.
Per poter mantenere la presenza in città il circolo anarchico Bonometti ha bisogno anche di voi. Vieni a prendere anche tu una birra solidale prima di buttarti nelle vie del Carmine sempre più gentrificato e luccicante.
Il mondo sta finendo
Ne costruiremo uno nuovo…

copertina del libro

presentazione del libro SAPPIAMO CHI E’ STATO

presentazione del libro:

SAPPIAMO CHI E’ STATO
Omicidi di stato dal 1970 ad oggi
A cura di Daniele Ratti – Collettivo Kasciavit – C.S. Azadì

Il libro evidenzia come la repressione in Italia sia sempre stata strutturale e intrinseca al modello statale, attraverso una ricostruzione rispetto al dove e al come questi atti di violenza sono stati perpretati.

“Una indagine puntuale, analitica e documentata su una serie di eventi accaduti per mano degli apparati dello Stato a partire dal 1970 ad oggi. Episodi che hanno visto trasformarsi in vittime coloro che contestavano il sistema, i soggetti emarginati, gli esclusi, ma anche chi semplicemente si è trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato”.

Introduce Daniele Ratti, a seguire dibattito.
In conclusione buffet vegan.

Venerdì 19 novembre 2021 ore 19.30
presso il Circolo anarchico E. Bonometti in vicolo Borgondio n.6 – Brescia

volantino iniziativa

Chiaccherata libera al circolo

Piazze chiuse, manifestazioni vietate, green pass e pestaggi compiuti da squadristi in divisa

Parliamone insieme venerdì 12 novembre 2021al circolo Bonometti:
– ore 19:00 aperitivo vegan benefit per il circolo
– ore 21:00 chiaccherata libera sulla situazione liberticida che sta vivendo la nostra città